VERSO UN CAMBIAMENTO CONSAPEVOLE - Parte 1 (Introduzione)
SOMMARIO.
Il mondo sta
precipitosamente cambiando: non è più quello di prima e non sappiamo cosa diventerà.
La gente è disorientata e ricerca certezze che nessuno le può dare. In un
contesto tanto complesso e incerto, l’uomo diventa la risorsa più importante,
proprio per la sua capacità di crescere in consapevolezza e cambiare per affrontare
e risolvere definitivamente tutti i problemi che lo affliggono e che egli
stesso ha creato in precedenti stadi di consapevolezza. L’umanità deve pertanto
aprirsi al cambiamento, deve evolversi, sviluppare nuovi sistemi di pensiero e,
con la massima disponibilità di mente e di cuore, adattarsi a sempre nuove condizioni di vita.
Nel tempo sono state
elaborate diverse teorie dello sviluppo umano. Tra esse, la Teoria delle
Dinamiche a Spirale, di C. Graves, si distingue per le sue importanti
intuizioni e i suoi potenti strumenti concettuali che ci permettono una profonda
comprensione della natura umana e le ragioni del cambiamento.
ABSTRACT. The
world is rapidly changing: it is no longer what it was before and we do not
know what it will become. People are disoriented and seek certainties that no
one can give them. In such a complex and uncertain context, man becomes the
most important resource, precisely because of his ability to grow in awareness
and change to face and solve definitively all the problems that afflict him and
that he himself created in previous stages of awareness. Humanity must
therefore open itself to change, must evolve, develop new systems of thought
and, with the maximum availability of mind and heart, adapt to ever new
conditions of life.
Over time, various theories of human development have been advanced.
Among them, the Theory of Spiral Dynamics, by C. Graves, stands out for its
important insights and its powerful conceptual tools that allow us a deep
understanding of human nature and the reasons for change.
INTRODUZIONE
Viviamo
in un’epoca di grandi cambiamenti, in un mondo volatile, incerto, complesso e
ambiguo; è il mondo VUCA (dall’acronimo inglese: Volatility, Uncertainty,
Complexity and Ambiguity), che è caratterizzato da forte turbolenza e grande
destabilizzazione, in tutti i settori: politico, istituzionale, sociale ed economico,
sia a livello nazionale che internazionale.
In
un’economia ormai globalizzata, l’umanità è posta di fronte a crisi planetarie
sistemiche dovute alla vicinanza e, in alcuni casi, al superamento dei limiti
ecologici. Gli eventi destabilizzanti sembrano succedersi con sempre maggior
frequenza. C’è grande incertezza del futuro, abbiamo l’impressione di non avere
il tempo per reagire e correre ai ripari. D’altra parte, non sappiamo nemmeno
quali sono le soluzioni da adottare per risolvere i problemi in modo
definitivo, per evitare che si ripresentino periodicamente e in forma sempre
più aggravata.
Dopo la caduta del muro
di Berlino (1989) sembrava che il mondo occidentale dovesse stabilizzarsi
secondo un paradigma socio politico ed economico caratterizzato dalla
prevalenza di sistemi a democrazia rappresentativa, dalla libertà d’impresa, dalla
salvaguardia delle libertà individuali e dalla globalizzazione dei mercati.
Invece, all’improvviso, com’è tipico di un mondo sistemico e complesso, in meno
di venti anni, a partire dall’inizio del millennio, gli equilibri
internazionali, instaurati alla fine della seconda guerra mondiale, sono sul
punto di saltare.
Il mondo è in una fase
di rapida destabilizzazione e, nell’occidente avanzato, i popoli già contestano
la loro classe dirigente. I motivi per cui preoccuparsi sono numerosi, ad
esempio:
- gli squilibri commerciali fra Stati Uniti e Unione Europea e tra Stati Uniti e Cina, con il ritorno dei dazi commerciali
- l’isolazionismo USA
- la crisi della NATO, la storica alleanza strategica tra i più importanti Paesi dell’occidente liberaldemocratico
- la disgregazione dell’ Unione Europea, con i suoi numerosi problemi interni e la prossima uscita del Regno Unito,
- il ritorno della presenza della Russa nel panorama geopolitico internazionale
In Italia, la situazione
è ancora più critica. Devastata com’è da una politica inconcludente, dalla feroce
concorrenza di un’economia globalizzata, l’esagerata deregolamentazione dei
mercati finanziari, la crisi demografica, l’immigrazione di massa, l’ingiusta
distribuzione dei redditi e della ricchezza, il cambiamento climatico, il
dissesto idrogeologico, la disoccupazione, ecc. In un tale contesto VUCA, le
aziende navigano a vista, l’innovazione tecnologica stenta a partire, sia
perché non si è investito soprattutto sul capitale umano per sviluppare le
necessarie competenze sia perché non si è neppure certi che il progresso tecnologico
possa effettivamente fungere da motore propulsivo di un’economia indebitata,
asfittica ed energeticamente carente.
Il mondo sta
precipitosamente cambiando, siamo in una fase di transizione: non è più quello
di prima e non si sa cosa diventerà; la gente è disorientata e ricerca certezze
che nessuno le può dare (se non una politica meramente demagogica). In un tale
contesto VUCA, il continuo cambiamento è
diventato un fatto da accettare e da gestire nel migliore dei modi e il
capitale umano si rivela essere la più importante risorsa da salvaguardare,
proprio per la sua potenziale capacità di adattarsi al cambiamento e di
affrontare e risolvere definitivamente tutti i suoi gravi problemi che egli
stesso ha creato, a condizione però, come diceva Einstein, che i problemi vengano
affrontati e risolti ad un livello di consapevolezza diverso da quello che li
ha originati.
Insomma, per risolvere i
problemi, l’uomo deve crescere in consapevolezza e aprirsi al
cambiamento, con la massima disponibilità di mente e di cuore e con un grande
spirito di adattamento ad accettare le nuove condizioni di vita. E’ la
disponibilità alla Transizione verso il nuovo paradigma socioeconomico
dell’ecologia integrale, che comporta una nuova visione del mondo e un nuovo
stile di vita prospero, sostenibile e giusto, che non può prescindere dal
rispetto per gli esseri umani e per la natura.
Nel mondo VUCA,
l’incertezza è una costante che deve essere accettata e gestita. Non si può
evitare la complessità illudendosi di poter calcolare e prevedere tutto.
Dobbiamo avere il coraggio di abbandonare i modelli interpretativi
deterministici che andavano bene in passato ma che oggi non sono più adatti ad interpretare
una realtà complessa e possono persino risultare dannosi. Soprattutto dobbiamo abbandonare,
al più presto, l’attuale sistema economico dominante che pretende di risolvere
tutti i problemi socioeconomici con la crescita materiale illimitata ma che,
già da tempo, ha più volte dimostrato di non saper risolvere i problemi di un
mondo che è diventato sistemico e complesso.
Nel mondo VUCA è
fondamentale che i cittadini elettori, acquisiscano una maggiore consapevolezza
dell’ambiente socio politico economico e finanziario in cui vivono. Non è sufficiente
pensare di aver soddisfatto il proprio dovere di cittadino andando a votare e
delegando ad altri il compito di risolvere i problemi, con l’idea di disinteressarsi,
per non avere il fastidio di preoccuparsi quotidianamente delle questioni socio
politiche, a partire dal livello locale. In un sistema democratico, ogni cittadino
deve essere consapevole dell’importanza di farsi personalmente carico del proprio
destino e di quello della sua comunità.
Dalla transizione dovrà
emergere un nuovo sistema socioeconomico che sarà principalmente caratterizzato
dalla qualità dei rapporti umani. E’ pertanto di fondamentale importanza investire molto sul capitale umano, si dovranno formare numerosi
giovani con le capacità e le competenze necessarie per comprendere
la natura umana e aiutare la gente a sviluppare il proprio
potenziale di valori ed entrare in un rapporto più efficace e collaborativo con
il prossimo.
E’ un fatto (ma è anche
un valore) che le persone non ragionano tutte nello stesso modo. Fa parte della
nostra esperienza comune e non ci stupiamo affatto quando scopriamo che i componenti
di una famiglia ragionano secondo modi propri e anche molto diversi oppure
quando notiamo che colleghi di lavoro, che vivono gli uni vicino agli altri,
hanno idee diverse circa la visione, la missione e lo scopo della stessa azienda
alla quale appartengono oppure quando vediamo che popoli di Paesi, anche
geograficamente vicini, che condividono la stessa religione, vivono secondo
stili diversi ed hanno opinioni politiche ed interessi totalmente differenti.
In definitiva, in questo
mondo complesso e incerto, la risorsa
più preziosa è il capitale umano e le istituzioni devono impegnarsi a
valorizzarlo il più possibile. Da qui l’importanza di avere degli idonei strumenti
per comprendere fino in fondo la natura
umana e le sue motivazioni al cambiamento. Nel tempo, sono state elaborate diverse
teorie dello sviluppo umano, allo scopo di rispondere a domande cruciali,
quali:
- perché ogni persona ha una diversa e soggettiva percezione della realtà, ha una propria visione del mondo e la pensa in modo così diverso?
- perché alcune persone, nella loro vita, cambiano ed evolvono in consapevolezza mentre altre, costrette a vivere in determinate condizioni, addirittura regrediscono?
- come reagisce l’uomo di fronte ad un mondo che diventa sempre più sistemico e complesso?
Per cercare una risposta
a domande del genere sono state elaborate diverse teorie psicologiche dello
sviluppo umano. Due di esse sono di notevole importanza:
- la Teoria della Piramide dei Bisogni, di Maslow, della quale si faranno dei cenni, e
- la Teoria delle Dinamiche a Spirale (o Teoria dei Livelli dell’Esistenza Umana), di Graves, che invece verrà approfondita, data la sua fondamentale importanza per comprendere le ragioni del cambiamento verso un nuovo sistema socio politico economico e per aiutarci a superare le crisi sistemiche che stiamo vivendo a livello planetario.
(continua)
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