VERSO UN CAMBIAMENTO CONSAPEVOLE – Parte 3 (La Teoria delle Dinamiche a Spirale)


In questa terza parte continua la presentazione della “Teoria delle Dinamiche a Spirale”. In particolare, si evidenzia la sua peculiare natura di teoria evolutiva della personalità. Si parla del suo approccio dinamico allo studio del comportamento umano, considerato come un fenomeno emergente dalla struttura sistemica estremamente complessa della natura umana. Si evidenzia inoltre l’importanza dell’interazione tra uomo e ambiente, dato che nuove condizioni di vita e nuovi contesti ambientali fanno emergere nuovi sistemi di pensiero (la metafora della doppia elica) e quindi nuovi livelli di consapevolezza.


N.B. Tutto quanto viene detto a proposito di una persona (singolo individuo), vale anche per le aziende, le istituzioni, i gruppi, i Paesi e perfino per l’intera specie umana.


TEORIA EVOLUTIVA DELLA PERSONALITA’

Per aiutare una persona a promuovere un cambiamento culturale e comportamentale duraturo ed efficace  è importante saper riconoscere il suo sistema di valori, che deriva dalla visione che ha del mondo.

Saper gestire efficacemente i valori significa  comprendere:
  • come pensa una persona e non a cosa pensa; capire cioè i suoi sistemi di pensiero, la sua visione del mondo e non i concetti, i contenuti. Ad esempio, di una persona  è importante capire se è assolutista, per cui ogni cosa o è bianca o è nera, oppure se riconosce l’incertezza e riesce gestirla bene. Da questo punto di vista, sia il teista che l’ateo hanno lo stesso sistema di pensiero: entrambi sono assolutisti
  • perché la persona ha proprio quella visione del mondo; quali sono state le condizioni di vita che l’hanno portata ad assumere quella particolare visione del mondo, quel particolare livello di consapevolezza.
Come una persona si evolve, come matura, dipende dal numero e dal tipo di problemi che è chiamata ad affrontare. Il funzionamento del meccanismo di crescita ed evoluzione si può comprendere con il seguente esempio. Supponiamo che un tale abbia il problema di dover sostituire la maniglia di una finestra di casa, che si è rotta. Egli vorrebbe risolvere il problema da solo ma non ha mai avuto l’occasione di trafficare con un moderno meccanismo di chiusura e apertura delle ante. Decide allora di informarsi; così ricerca su internet le istruzioni per risolvere il problema. Certo, la prima volta avrà qualche difficoltà ma poi, se si dovesse ripresentare la necessità di sostituire un’altra maniglia, facendo tesoro dell’esperienza precedente, egli si sentirà più pronto e sicuro sul da farsi e gli sarà più facile risolvere il problema. 

Capire come e perché la gente pensa in un dato modo non è per manipolarla come (purtroppo) fanno i venditori che studiano le tecniche di vendita più raffinate per aumentare il loro fatturato (ma anche i politici per aumentare il consenso). C’è anche un fine nobile, che è quello di aiutare le persone nel loro proposito di cambiare in meglio. Sviluppare una maggiore consapevolezza è un requisito di enorme importanza per migliorare i rapporti umani in tutti gli ambiti: personale, aziendale e sociale. Acquisire le competenze per comprendere le persone potenzia la capacità di mediazione e permette a tutti di gestire meglio incomprensioni e conflitti nei rapporti tra amici e conoscenti e attivare un efficace cambiamento organizzativo e comunicativo nel lavoro di gruppo.


IL COMPORTAMENTO UMANO COME FENOMENO EMERGENTE DALLA NATURA UMANA

Il concetto di emergenza è un aspetto fondamentale della teoria della complessità, che adotta il paradigma cognitivo di sintesi ed il suo approccio sistemico, secondo il quale, per risolvere un problema o comprendere il funzionamento di un sistema complesso, come una persona, lo si deve affrontare a livello globale, nella sua interezza. Secondo l’approccio della sintesi, un problema complesso viene affrontato concentrandosi sul tipo di interconnessione e di interdipendenza degli elementi che lo compongono, dal quale emerge a livello globale  il comportamento del sistema, ossia la soluzione del problema, che risulta pertanto essere una proprietà del sistema, di livello globale, una soluzione che non si può ricavare esaminando separatamente nessuno degli elementi che compongono il sistema complesso.

Oggi, il paradigma cognitivo dominante è quello dell’ analisi, che si rivela inadatto a risolvere i problemi di un mondo sistemico, sempre più complesso. Secondo il paradigma analitico, per individuare la soluzione di un problema complesso è sufficiente scomporlo nelle sue parti costituenti, che si ritengono più semplici da studiare e comprendere. Dopo averle isolate dal contesto, ci si concentra su ogni singola parte e la si sottopone ad uno studio approfondito delle sue proprietà, facendo riferimento a diverse discipline specialistiche tra loro indipendenti. Infine, il problema complesso si considera compreso e quindi risolto raccogliendo gli esiti di tutti gli studi eseguiti sulle sue parti elementari. Per il paradigma analitico, le proprietà del sistema, a livello globale, sono già tutte presenti nelle sue parti costituenti e il fatto che esse siano collegate a sistema, non comporta alcuna informazione aggiuntiva.

La maggior parte delle teorie del comportamento umano adotta un approccio cognitivo analitico e ritiene di poter concentrare l’attenzione solo sulle  caratteristiche della componente psicologica della natura umana che, in un certo senso, viene isolata, ignorando tutte le altre componenti.

La Teoria delle Dinamiche a Spirale (TDS) segue invece l’approccio cognitivo della sintesi. Per la TDS, lo sviluppo umano è una dinamica che emerge dall’essere umano considerato come un sistema infinitamente complesso, formato da numerosi elementi altamente interconnessi ed interdipendenti. Lo studio pertanto non può prescindere dall’ interconnessione a sistema della dimensione fisica, sociale e psicologica dell’uomo tanto che, nelle Dinamiche a Spirale si parla di evoluzione del sistema bio psico sociale di un umano adulto, intesa come un fenomeno che emerge dalla persona, considerata a livello globale, come un’unica entità indivisibile. Come lo stesso C. Graves, afferma:

la psicologia dell’essere umano è un processo emergente che presenta una dinamica a spirale, a doppio senso, che si espande in modo graduale, sottomettendo il vecchio sistema di comportamento, di ordine inferiore, al nuovo sistema di comportamento, di ordine superiore, via via che cambiano i problemi esistenziali dell’uomo.

Riassumendo, per la Teoria delle Dinamiche a Spirale il comportamento umano è un fenomeno che emerge dalla complessità dell’individuo, inteso in senso olistico e dipende:
  • dal grado di evoluzione della persona,
  • dal livello esistenziale in cui si trova in quel preciso momento e
  • dalla sua capacità di far fronte ai problemi.

Modello sistemico di salute bio psico sociale di un individuo adulto


LA TEORIA DELLE DINAMICHE A SPIRALE E L’APPROCCIO SISTEMICO AL COMPORTAMENTO UMANO

La Teoria delle Dinamiche a Spirale insiste sull’approccio sistemico, multidisciplinare, alla comprensione del comportamento umano, che è visto come una proprietà emergente dalla persona, considerata come un sistema infinitamente complesso, dove le diverse componenti o dimensioni umane sono tutte fortemente interconnesse ed interdipendenti.

La Teoria delle Dinamiche a Spirale spiega che il comportamento umano è un percorso evolutivo strutturato in cicli di consapevolezza o livelli esistenziali che la Teoria descrive a forma di spirale continua ascendente, che si espande illimitatamente. Durante la sua esistenza, una persona è libera di muoversi tra i vari livelli, in entrambe le direzioni, secondo un percorso di espansione e di contrazione. Il passaggio tra i livelli è contraddistinto dal cambiamento della prospettiva esistenziale che, a sua volta, induce un cambiamento nel modo di pensare, di elaborare nuovi concetti, di accettare altri paradigmi di conoscenza e di comportarsi. 

E’ importante precisare che i livelli di consapevolezza non sono indicatori qualitativi del valore umano bensì indicatori quantitativi di espansione dello spazio concettuale, della consapevolezza.

L’evoluzione del comportamento avviene nello spazio multidimensionale della natura umana, lungo le direttrici: biologica (fisica, biochimica e neurologica); psicologica (diverse personalità, molteplicità delle esperienze di vita); sociale (dinamiche di gruppo, cultura come esigenza di interazione tra le persone); spirituale (il rapporto con Dio, comunque esso venga percepito). Dal rapporto che la persona riesce a costruire con l’ambiente che la circonda, nella dimensione fisica (rapporto con la natura), psicologica (il rapporto con se stesso), sociale (il rapporto con il suo prossimo) e spirituale (il rapporto con il suo Dio) emergerà il suo stato di benessere.


LE DINAMICHE A SPIRALE COME VALIDO STRUMENTO DEL CAMBIAMENTO

Il modello delle Dinamiche a Spirale può essere di grande ausilio nel comprendere e aiutare le persone ad evolvere perché possiede gli strumenti per intervenire in maniera efficace, a supporto del loro sviluppo.

La Teoria fornisce gli strumenti per capire e prevedere la diversa percezione della realtà in una persona che attraversa i livelli di esistenza e come cambia la sua consapevolezza di vivere in una realtà che è sistemica e molto complessa. Man mano che si evolve, l’individuo scopre che esistono modi più elaborati di comportamento, che gli permettono:
  • di gestire in modo appropriato le situazioni, sempre più complesse, che le condizioni di vita gli impongono e
  • di predisporre i meccanismi di risposta più appropriati per risolverle.

Allo scopo di aiutare la gente ad adottare soluzioni più pertinenti, la Teoria delle Dinamiche a Spirale fornisce metodiche e strumenti concettuali che permettono di spiegare:
  • perché ogni persona ha una diversa e soggettiva percezione della realtà e perché è unica nel suo modo di vivere e di percepire dai sensi
  • il concetto che la gente ha del “mondo reale” e come si comporta nel contesto in cui vive
  • come potrebbe pensare e comportarsi in futuro la gente, una volta che cambiassero le condizioni di esistenza
Una persona di successo è quella che, nella vita, espande il suo livello di consapevolezza e sviluppa la capacità di leggere il contesto in cui opera adeguando il proprio sistema di pensiero alla realtà complessa (le condizioni di vita) dell’ambiente in cui vive. In altri termini, si adegua al livello di consapevolezza  della persona con la quale  intende rapportarsi ed interviene utilizzando linguaggi e strumenti coerenti con il sistema di pensiero di quella stessa persona. 


APPROCCIO DINAMICO ALLO STUDIO DELLA NATURA UMANA

La Teoria delle Dinamiche a Spirale studia il comportamento umano secondo un approccio dinamico, in termini di fenomeno emergente dalla natura umana, intesa come un sistema infinitamente complesso. Non è pertanto una teoria statica, una Teoria dei tipi psicologici,  che classifica le persone in categorie o “tipi”, ad esempio, in base all’intelligenza, alla morale o a qualsiasi altro valore e neppure una teoria che indirizza il comportamento in un percorso obbligato, attraverso una sequenza di stadi di sviluppo predefiniti, che si devono raggiungere tutti fino all’autorealizzazione. La Teoria delle Dinamiche a Spirale, quindi, non ha nulla a che vedere con la vecchia teoria dei Quozienti d’Intelligenza o con la Teoria delle Intelligenze Multiple, di Howard Gardner, e si discosta anche dalla teoria della Gerarchia dei Bisogni di Maslow.


Lo sviluppo del pensiero, lungo la spirale, va dal poco complesso al molto complesso. Quando si attiva un nuovo livello di consapevolezza, la persona cambia la visione che ha del mondo, adotta una nuova mappa della realtà (una nuova logica di pensiero) e contemporaneamente cambia le regole di vita e il modo di affrontare i problemi, per adattarsi alle nuove circostanze.  

Mentre le persone si muovono attraverso i livelli di esistenza (che riflettono unicamente livelli di complessità), esse non diventano necessariamente più intelligenti o moralmente migliori, anche se è ragionevole pensare che, di fronte ad una realtà sempre più complessa e sistemica, che offre sfide sempre più impegnative, chi si trova a livelli di consapevolezza superiori dispone di uno spazio concettuale più espanso, ha una più ampia gamma di prospettive e una maggiore quantità di opzioni, che gli consentono di predisporre meccanismi di risposta più adeguati a condizioni di vita più complesse.

La teoria delle Dinamiche a Spirale studia l’evoluzione dei sistemi bio psico sociali che si attivano all’interno di una stessa persona e non tra tipi diversi di persone. Secondo la Teoria, i sistemi bio psico sociali sono tutti potenzialmente presenti nel cervello di uno stesso individuo (Homo Sapiens) “normale”, che rappresenta la vasta maggioranza della popolazione. Tuttavia, in ogni persona, si attivano solo quelli coerenti con le dinamiche di adattamento tra i sistemi di pensiero (la neurobiologia della persona), i problemi esistenziali che si trova a dover affrontare e il contesto ambientale.

Secondo la Teoria, per conoscere una persona, non è corretto porsi la domanda: come inquadro questa persona? La procedura corretta è invece quella di capire come gestire il sistema di pensiero e di comportamento di quella persona, in una data condizione di vita, ossia: su un dato problema, in un dato momento, in un determinato luogo e in date circostanze. Quindi la domanda corretta è, ad esempio: come posso gestire il livello DQ (Blu), in questa persona? (per il significato del vMEME: DQ (Blu), vedere la Parte 5).

La metafora della spirale ascendente che si espande descrive in modo efficace il movimento delle persone che transitano, nei due sensi, tra i diversi livelli di esistenza. Percorrendo la spirale in senso ascendente si attivano i livelli di consapevolezza via via superiori e viceversa. Lo sviluppo del sistema bio psico sociale umano riflette l’approccio propriamente olistico e sistemico della Teoria di Graves che integra la dimensione biologica, psicologica e sociale del sistema complesso umano dal quale emerge un sistema di valori, di visioni del mondo e di mentalità, che si sviluppano con il passare del tempo e in funzione del mutare delle circostanze.

La spirale ascendente che si espande è una metafora molto potente che descrive il fenomeno della crescente consapevolezza che emerge dalla natura umana, intesa come un tutto, infinitamente complesso, lungo un percorso evolutivo, da un livello di consapevolezza ad un altro. Ad ogni livello della spirale ascendente, nell’uomo si attiva una nuova consapevolezza, più complessa di quella precedente dove si stratificano nuovi valori su tutto ciò che è stato aggiunto nei livelli precedenti e ci si prepara per ascendere ad un livello successivo; cosa che però può anche non avvenire.

In una visione olistica, l’espansione dell’intera struttura a spirale sta ad indicare che nell’uomo coesistono, arrotolati, più sistemi di valore, visioni del mondo e mentalità, ognuna prodotta in determinati tempi e in determinate circostanze. In conclusione, per la TDS, sono le nuove condizioni di vita e i nuovi contesti ambientali a far emergere nuovi sistemi di pensiero e quindi nuovi livelli di consapevolezza.

Sulla spirale di Graves, ogni livello di esistenza offre un diverso punto di vista sul mondo reale, una diversa mappatura, che è definita dal suo insieme unico di filtri percettivi. Ogni nuova prospettiva dalla quale si osserva la realtà porta a concepire nuove idee, ad individuare nuove soluzioni ai vecchi problemi, nuovi modelli socioeconomici e politici e un nuovo stile di vita più appropriato ed efficace.

Spesso sul posto di lavoro, nelle istituzioni governative, nelle comunità e nelle stesse famiglie, quello che sembra uno scontro di personalità o di valori, in realtà potrebbe essere uno scontro tra diversi livelli di consapevolezza.


INTERAZIONE TRA UOMO E AMBIENTE (LA METAFORA DELLA DOPPIA ELICA)  

La Teoria delle Dinamiche a Spirale  si distingue dalle teorie che si focalizzano sui tratti e sui tipi di personalità, perché si concentra sull'evoluzione psicologica e sull' interazione dinamica  tra persone e cultura, che sono espresse metaforicamente dalla doppia elica. In altre parole, l’aspetto peculiare che contraddistingue la Teoria delle Dinamiche a Spirale è il fatto che essa non si occupa di come classificare una persona ma cerca di:
  • comprendere il cambiamento del modo di pensare e di comportarsi di una persona, ad un dato livello di consapevolezza
  • studiare la sua reazione di fronte al cambiamento del mondo che la circonda ossia delle specifiche condizioni di vita: problemi esistenziali e circostanze sociali (cosa), particolare contesto storico (quando), cambiamenti geografici (dove).
I dati dell’osservazione ci mostrano che, ai diversi livelli di esistenza psicologica, la gente ascolta, impara e comunica le cose in modo diverso ed ha bisogno di vivere e di lavorare insieme agli altri.

Tuttavia, come ha sottolineato Graves, molti sbagliano quando pensano che la natura umana sia statica e che esista un unico insieme di valori umani con cui si dovrebbe vivere. E’ un’ipotesi che non è verificata dai fatti i quali, invece, indicano che la natura umana è un sistema di valori aperto, in continuo cambiamento. Con il mutare delle circostanze, la natura umana ha la capacità di cambiare al cambiare degli stati di esistenza attivando nuovi sistemi di pensiero anche se non abbandona mai del tutto quelli vecchi.

Ogni persona adulta è alla ricerca della sua condizione di vita primordiale, del suo stile di vita ideale e procede da un livello di consapevolezza ad un altro, per salti quantici, attraverso una gerarchia di sistemi ordinati, spinta dal desiderio di trovare delle risposte alle domande esistenziali. Di ogni persona, a seconda del suo livello di consapevolezza, in ordine crescente, dal livello (1) fino al livello (9), si può così riassumere, in modo molto sintetico, la sua visione del mondo:

Livello 1:   vivere per sopravvivere.
Livello 2:   vivere per il passato.
Livello 3:   vivere per il presente.
Livello 4:   vivere per il futuro.
Livello 5:   vivere per guadagnare.
Livello 6:   vivere per una causa.
Livello 7:   vivere per le sinergie.
Livello 8:   vivere per la saggezza.
Livello 8:   vivere per la trascendenza.

Per un maggior approfondimento dei livelli esistenziali vedere la parte 5.

Ogni volta che raggiunge un nuovo livello esistenziale, la persona rimane molto sorpresa e demoralizzata perchè, dopo tanti sforzi, si rende conto che la soluzione che credeva di aver individuato non risponde alle sue domande, perché ogni volta si accorge che quando ha risolto un dato insieme di problemi se ne crea subito un altro e la sua ricerca è senza fine.

L’esperienza che una persona ha del mondo continua a crescere mentre affronta e risolve i problemi che la vita gli presenta. All’aumentare del livello di complessità dei problemi, la sua mente  si rende conto di essere sempre meno in grado di affrontarli, fino a quando, al superamento di una certa soglia di complessità, non riesce più a dare un senso all’esperienza. In quel momento, la persona va in crisi esistenziale e, per risolvere quella situazione di grave disagio, la sua mente inizia ad elaborare una nuova visione del mondo che le permette di riacquistare la capacità di affrontare i problemi nel nuovo contesto ambientale e di ridare nuovamente senso all’esperienza. Quella persona è passata ad un nuovo livello di esistenza psicologica (di consapevolezza). Occorre rilevare che, in funzione dei meccanismi di risposta ai problemi che la persona ha predisposto e delle mutate condizioni dell’ambiente, il livello esistenziale di arrivo non deve essere necessariamente successivo a quello di partenza. La persona può transitare da un livello all’altro, nei due sensi, allo scopo di trovare  il livello che gli è più soddisfacente.

Le dinamiche di adattamento tra i problemi che una persona si trova a dover affrontare nella vita (condizioni di vita) e il modo in cui quella persona attiva i sistemi bio psico sociali per affrontare e risolvere i problemi che l’esistenza le sottopone (meccanismi di risposta) sono tipiche di ciascuna persona. La metafora della doppia elica del DNA, coglie in modo efficace questo importante aspetto della Teoria Gravesiana.
  • ELICA 1: rappresenta le condizioni di vita, ossia i problemi esistenziali o circostanze sociali che si trova a dover affrontare nella vita.
  • ELICA 2: rappresenta la risposta individuale della persona, ossia come quella persona affronta i problemi che l’esistenza le sottopone; la risposta dipende dai suoi sistemi di pensiero, cioè dalle capacità mentali di affrontare i problemi e dai meccanismi di risposta che mette in atto (attivazione dei sistemi bio psico sociali) per affrontare e risolvere quei problemi, in un determinato contesto ambientale, storico e geografico.
Dalle combinazioni di Elica1 e Elica 2 hanno origine i primi otto livelli di esistenza psicologica che Graves ha identificato.

Nella Teoria delle Dinamiche a Spirale, il concetto di sviluppo del sistema bio psico sociale intende sottolineare il concetto sistemico di benessere e mettere in evidenza l’importanza dell’interazione tra l’uomo ed il suo ambiente. Non a caso, l’Organizzazione Mondiale della Sanità  (OMS), definisce la salute (1998) come:

uno stato dinamico di completo benessere fisico, mentale, sociale e spirituale, e non una mera assenza di malattia.


CHIARIMENTI SULLE DINAMICHE A SPIRALE

Possedere una teoria dello sviluppo umano con buone potenzialità descrittive è molto utile perché permette di confrontare il livello esistenziale di due individui per migliorare la loro comunicazione e permettere una loro interazione più costruttiva.

Pur sapendo che tutte le teorie sono mappe e non il territorio, una teoria psicologica scientifica dello sviluppo umano, come la Teoria delle Dinamiche a Spirale, che è basata sui dati dell’esperienza, quando viene utilizzata con criterio,  può essere di grande aiuto per comprendere la gente e sviluppare rapporti umani efficaci e costruttivi. Essa ci permette di raffinare le intuizioni che già normalmente abbiamo riguardo alle persone e che si basano sul nostro istinto e sulle nostre esperienze di vita. In tal senso, anche la vecchia teoria dell’evoluzione psicosessuale di Freud (fase orale, anale e genitale), in qualche modo, può darci degli spunti per capire il comportamento di una persona.

I livelli esistenziali erano già stati intuiti e preconizzato da altri studiosi, quali :
  • Jean Piaget (1896 – 1980), psicologo, biologo, pedagogista e filosofo svizzero,
  • Erik Homburger Erikson (1902 – 1994), psicologo e psicoanalista tedesco, naturalizzato statunitense, e ancora prima,
  • Sigmund Freud (1856 – 1939), neurologo, psicoanalista e filosofo austriaco,

Tuttavia è doveroso attribuire a Graves il merito di averli meglio definiti, approfonditi e inquadrati nella sua bella Teoria delle Dinamiche a Spirale.

Sebbene il tema dell’evoluzione umana non sia un nuovo campo di indagine della psicologia o dello sviluppo personale e rientri nella disciplina della “psicologia dello sviluppo“, rimane tuttavia un tema infinitamente complesso. E’ pertanto un merito della Teoria delle Dinamiche a Spirale di essere una teoria aperta, specialmente ai contributi riguardanti i riscontri empirici e la predisposizione di strumenti aggiornati per la sua applicabilità.



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