VERSO UN CAMBIAMENTO CONSAPEVOLE – Parte 4 (La Teoria delle Dinamiche a Spirale)
In questa quarta parte si continua lo studio della
“Teoria delle Dinamiche a Spirale”. Si sottolinea
che la condizione umana è aperta, che non c’è
limite allo sviluppo della consapevolezza e che, muovendosi tra i livelli, la
persona si focalizza alternativamente sull’autoaffermazione di sé e sul
sacrificio di sé; si precisa che per la TDS vi è una sostanziale differenza tra
ciò a cui si pensa ed il sistema di pensiero; che la TDS ha una sua natura
etica, lavorando con le persone, essa non impone ma entra in empatia con le
stesse e suggerisce loro percorsi di cambiamento; lo scopo della TDS è di
aiutare la gente a raggiungere la maturità all’interno del suo livello, per
poter padroneggiare completamente i valori ad esso associati; in tal senso, non
vi è alcuna forzatura e sarà la stessa persona che, al momento opportuno, sentirà
l’esigenza di muoversi verso altri livelli di consapevolezza; si accenna, infine,
alle critiche che, in diverse occasioni, sono state mosse alla TDS, dimostrandone
l’infondatezza.N.B.1 Tutto quanto viene detto a proposito di una persona (singolo individuo), vale anche per le aziende, le istituzioni, i gruppi, i Paesi e perfino per l’intera specie umana.
N.B.2 Nel presente post si fa riferimento ai vMemi
(lettere e colori associati) che rappresentano i livelli di esistenza
psicologica: es. [FS(verde)]. Per il loro significato si rimanda alla Parte 5.
LA CONDIZIONE UMANA
E’ APERTA
Nella Teoria delle Dinamiche a Spirale (TDS), il
concetto di "maturità" psicologica di un umano adulto
dipende dal livello di esistenza psicologica in cui la persona si trova e dalla
capacità di adattare i sistemi di pensiero (la neurobiologia della persona) al
contesto ambientale e predisporre i meccanismi di risposta coerenti con i
problemi esistenziali (le condizioni di vita da affrontare). Ciò che è
importante capire è l’idea che una data persona si è fatta dell’uomo maturo e
come tale concetto venga influenzato e cambi, ai vari livelli di
consapevolezza.
A differenza di Maslow,
per il quale un individuo raggiunge la maturità quando ha superato tutti gli
stadi della Piramide dei Bisogni ed è giunto allo stadio finale di
autorealizzazione, per Graves non esiste
uno stato finale di autorealizzazione perché la condizione evolutiva umana è aperta.
In ogni dato momento dell’evoluzione
psicologica, nell’uomo è attivo un
livello di consapevolezza che è una proprietà emergente dalla natura umana,
intesa come un tutto, e che è funzione delle dinamiche di adattamento fra:
- I sistemi di pensiero (i mezzi psicologici per affrontare i problemi, la neurobiologia della persona, la capacità neurologica)
- Le condizioni di vita (i problemi esistenziali o circostanze sociali da affrontare) e
- Il contesto ambientale (contesto storico e geografico)
Quando una persona
adulta, indipendentemente dal livello di consapevolezza in cui si trova, riesce
ad adattare e rendere coerenti i sistemi di pensiero, le condizioni di vita e
il contesto ambientale, essa raggiunge la
condizione di maturità psicologica per quel livello.
Nella TDS pertanto non
ha senso ricercare un’unica personalità matura, completamente sviluppata in
quanto esistono molti tipi di maturità e in diverse fasi di sviluppo. Secondo
Graves, l’uomo vive in un sistema di valori aperto che gli rende disponibile un
infinito numero di modi di vivere e questa è la più importante differenza tra
la teoria di Graves e quella di Maslow e della maggior parte degli altri
psicologi. Lo stesso Maslow, alla fine, con grande onestà, ammise di essersi
sbagliato nel pensare allo sviluppo umano come ad una condizione chiusa.
Graves giunse ad un tale risultato sulla base
dei dati dell’osservazione. Egli condusse una campagna di raccolta dati chiedendo
a dei volontari (principalmente ai suoi studenti) di descrivere quale fosse, a
loro giudizio, il concetto di persona adulta matura. Le
risposte furono suddivise per livello di consapevolezza e, all’interno di
ciascun livello, nelle tre fasi: di ingresso, di picco e di uscita
dal livello.
Le mutevoli condizioni di vita possono
attivare livelli di consapevolezza che emergono, raggiungono il culmine, poi
regrediscono e si dissolvono gradualmente. Ogni livello si presenta dunque come
una miscela di più fasi; una persona entra d’impulso (fase di transizione in entrata),
domina per un certo periodo di tempo (fase nodale, centrata) e poi se ne esce (fase
di transizione in uscita) per approdare ad un altro livello.
Dagli studi emerge una diversa personalità
tra chi è centrato ad esempio al livello rosso [CP centrato],
rispetto a chi è in transizione e sta entrando nel livello rosso, provenendo
dal precedente livello porpora [bo/CP] e rispetto a chi è in transizione e sta
uscendo dal livello rosso per approdare al successivo livello blu [CP/dq)].
FUNZIONAMENTO ALTERNO DEL CENTRO DI CONTROLLO
Graves notò l’esistenza di un centro di controllo del comportamento di una
persona che si alterna tra i vari livelli
esistenziali.
Nei livelli dispari (1
– beige, 3 – rosso, 5 – arancione, 7 – giallo), l’attenzione è centrata sul primato
dell'individuo sull‘“io”,
l’energia psichica della persona è concentrata sul "sé
espresso".
Il livello esistenziale è caratterizzato dall’autoespressione dell’io, dal
controllo interno; le principali connotazioni sono: istinto di sopravvivenza,
potere, successo, flessibilità, egocentrismo.
Nei livelli pari (2 –
porpora, 4 – blu, 6 – verde), invece, l’attenzione è centrata sul primato del gruppo, sul
“noi”, l’energia psichica è concentrata sul "sacrificio" di sé, è
ancorato all’esterno; è al servizio degli altri; le
principali connotazioni sono:
relatività, utilità, consenso, globalità, etnocentrismo.
DIFFERENZA
TRA CONTENUTO E CONTENITORE
Un aspetto che è fondamentale da capire nella
Teoria delle Dinamiche a Spirale è la differenzia tra contenuto e contenitore.
La Teoria riconosce l’esistenza di una sostanziale differenza tra le cose alle quali si pensa
(contenuti) ed il sistema di pensiero ossia il modo di pensare alle cose
(contenitori).
Un esempio per rendere chiaro il concetto è
quello del teista e dell’ateo. Sia il teista che l’ateo sono assolutamente
certi delle loro idee. Si può dunque affermare che le due posizioni, quella del
teista e dell’ateo:
- sono diametralmente opposte in termini di contenuti, idee, concetti, simboli, opinioni, qualsiasi cosa (i contenuti), ma
- condividono la stessa visione assolutista, la certezza, l'assenza di ambiguità; giudicano duramente i loro avversari e potrebbero condividere un bisogno zelante di promuovere le loro opinioni; entrambi hanno lo stesso modo di pensare alle cose, lo stesso sistema di pensiero, lo stesso livello di consapevolezza del mondo; sono entrambi nello stesso contenitore, DQ (blu).
Dunque, contenuti
diametralmente opposti si possono trovare in uno stesso contenitore. Ne
deriva che concetti come "giustizia", "libertà" o
"sostenibilità" possono assumere significati molto diversi, a seconda
del "contenitore" in cui si trovano.
Per capire veramente la natura umana, per comprendere
più a fondo la gente, la loro visione del mondo, i valori e i comportamenti non ci si deve concentrare su ciò che pensano
ma sul loro modo di pensare.
SVILUPPO E PROSPERITA’ ALL’INTERNO DI UNO STESSO LIVELLO
Indipendentemente dal
livello di esistenza psicologica in cui si trova, una persona deve far fronte
ad una serie di problemi che il contesto
ambientale (storico e geografico) le sottopone continuamente. Con il suo
continuo esercitarsi a risolvere i problemi, nel tempo, quella persona acquisisce
un sistema di pensiero, predispone
meccanismi di risposta e adatta il proprio comportamento in modo da adattarsi
sempre meglio al contesto ambientale in cui vive. Quando ciò avviene, si dice
che quella persona ha raggiunto la propria condizione di maturità, a quel
livello.
Secondo la Teoria della Gerarchia dei Bisogni,
di Maslow, una persona, per sentirsi completamente realizzata, durante la sua
esistenza deve percorrere tutti i gradoni della piramide, fino alla cima, fino
all'autorealizzazione. Per la TDS, invece, ciò non è necessario (e neppure possibile,
dato che la condizione umana è aperta e i livelli di consapevolezza sono
virtualmente infiniti). Per la TDS, una persona può rimanere centrata su uno stesso livello, anche per tutta la sua vita, potendo comunque continuare a maturare e
prosperare.
Se ad una persona, che non ha ancora
raggiunto un sufficiente grado di maturità al suo attuale livello di
consapevolezza, venisse chiesto di passare ad un altro, tale cambiamento
potrebbe risultare drammatico e la persona potrebbe fallire i suoi obiettivi. Per
passare ad un nuovo livello di consapevolezza, quella persona deve dapprima aver
assimilato le condizioni di vita (Elica
1) del nuovo livello, che sono quelle che abilitano il cambiamento;
diversamente, essa non sarà in grado di stabilizzare i cambiamenti della sua risposta individuale (in Elica 2).
Se una persona,
cambiando lavoro, venisse improvvisamente a trovarsi in un diverso contesto sociale,
dove le sollecitazioni del nuovo ambiente di lavoro (direttive
manageriali, appelli motivazionali, formule educative, codici legali o etici) non sono congruenti con i suoi attuali sistemi di pensiero
e la sua visione del mondo, quella persona verrebbe
sottoposta ad un forte stress e potrebbe reagisce
in modo negativo. Se il cambiamento
risultasse eccessivo oppure troppo repentino, essa potrebbe decidere di regredire
al livello di consapevolezza originario, dove si troverebbe più a suo agio.
LE
DIVERSE PERSONALITA' DI UNO STESSO LIVELLO
Allo stesso livello di consapevolezza, una persona può esprimere una miscela di personalità.
Ad esempio: un dirigente d’azienda, persona con un carattere generalmente
consensuale [FS (verde)], può attivare il suo potere d’azione alla ricerca
dell’affermazione negli sport, aspetto P (rosso), e rievocare un orientamento
al successo [R (arancione)], nelle riunioni di marketing.
All’interno di uno
stesso livello, una persona può trovarsi in
tre differenti stati: "chiuso", "fermo" e
"aperto" che rappresentano le tre personalità, con diverse capacità di
elaborazione. Prendiamo
l’esempio di un funzionario di un ufficio pubblico che ha sviluppato una
psicologia matura al livello [DQ (blu)] e che, improvvisamente si trova a
lavorare in un’azienda privata dove deve affrontare i problemi del livello
[E (arancione)].
- Se quella persona si trova nello stadio “chiuso”, i suoi meccanismi di risposta non sono coerenti con le condizioni di vita E del nuovo livello arancione e la sua risposta rischia di essere rigida, immatura per quel livello.
- Se si trova nello stadio “aperto”, quella persona può concentrarsi sul suo particolare livello ma può anche accettare sistemi di pensiero diversi e muoversi tra i vari livelli.
- Se si trova nello stadio “fermo”, quella persona percepisce che il suo movimento verso un altro livello è bloccato da ostacoli.
EFFETTI
DI MASCHERAMENTO
Bisogna stare molto attenti alle persone che
simulano aspetti tipici del livello [FS (verde)], ossia che si mascherano di
verde, quando invece si trovano ad altro livello di consapevolezza. E’ una
simulazione che riesce molto bene specialmente se attuata da chi si trova ad un
precedente livello di consapevolezza: [DQ (blu)] o [ER (arancione)].
Sono persone che diffondono concetti dall’aspetto
verde ma è solo un atteggiamento superficiale perché, quando si scava più a
fondo, esse:
- lasciano trapelare un sistema di pensiero assolutistico, dicotomico, aggressivo e rigidamente dogmatico, tipico del livello [DQ (blu)], oppure
- si rivelano essere dei calcolatori pragmatici e competitivi, centrati su di sè, che mirano diritti al controllo della situazione e al successo, per trarne un vantaggio personale, tipico del livello (ER, arancione).
Un’altra forma di mascheramento è quella di
una persona che ha sviluppato un avanzato sistema di pensiero mentre invece ha
ancora una visione del mondo caratteristica di un livello di consapevolezza
precedente. Esempio: una persona che ha
sviluppato una capacità mentale di affrontare i problemi a livello [T (giallo)]
ma che si trova ancora in una condizione di vita nella quale vede il mondo al
livello [E (arancione)].
ASPETTI
ETICI DELLA TEORIA DELLE DINAMICHE A SPIRALE
La Teoria delle Dinamiche a Spirale riconosce
che i livelli (i contenitori) non sono intrinsecamente "buoni" o
"cattivi". Tutti i livelli hanno espressioni sia positive che
negative. Il
contenitore non è il contenuto.
La Teoria delle Dinamiche a Spirale è etica
nella misura in cui il suo fondatore C. Graves sosteneva:
- che una persona ha il diritto di essere chi si sente di essere
- che la sua non è una teoria coercitiva o manipolativa ma suggerisce come rivedere le teorie socioeconomiche e le istituzioni per essere più vicini alle persone, rispettando la loro natura umana, per come sono e non per come gli altri vorrebbero che siano.
Assuefatti e dipendenti dallo stile consumistico,
ci sembra una assurdità rinunciare all’attuale sistema socioeconomico
tradizionale, che mira alla crescita materiale continua e si basa sullo
sfruttamento delle persone e delle risorse naturali. Eppure, passare al paradigma
dell’ecologia integrale, che istituisce un’economia ecologica o economia dello
stato stazionario che punta ad uno stile di vita prospero e sostenibile, nel
rispetto del prossimo e dell’ambiente, risulterebbe un cambiamento costruttivo di
grande valore etico, capace di riorientare la nostra economia che è già troppo pericolosamente
vicina ai limiti ecologici. Purtroppo, al prevalente livello di consapevolezza,
la gente non la considera una valida possibilità di affrontare e risolvere in
modo efficace e duraturo i problemi che affliggono l’umanità.
E qui ritorniamo alla TDS, i cui principi ci
possono essere di notevole aiuto. Infatti, se si vuole promuovere un grande ed
efficace cambiamento nelle persone, è essenziale entrare in armonia con il
sistema di pensiero e la visione del mondo di ognuna di esse. Non si può
diffondere un messaggio unico, valido per tutti, perché ogni messaggio che non
risultasse coerente con il livello di esistenza psicologia di quella persona verrebbe
automaticamente filtrato e ignorato. La TDS ha gli strumenti per entrare in
empatia con ogni singola persona e facilitarle il giusto tipo di cambiamento,
al momento giusto e con i mezzi appropriati per quella particolare persona.
CRITICHE ALLA TEORIA DELLE DINAMICHE A SPIRALE
La Teoria delle Dinamiche a Spirale (TDS) descrive i modelli
concettuali che gli umani usano per spiegare il mondo che li circonda e studia scientificamente
le varie forme che sono emerse nel corso della loro evoluzione.
La teoria non è
esente da critiche che, in varie occasioni, le sono state mosse; ne esaminiamo
le principali.
a)
E’ solo una Teoria
tra le tante.
La Teoria delle Dinamiche a Spirale oggi si presenta come un sistema maturo che ha superato le fasi
più difficili dello scisma e dell’acrimonia di parte. La si è incolpata di
essere una tre le tante teorie dello sviluppo umano ma in realtà, tra le
discipline che studiano il comportamento umano è la più scientifica nel senso
che è quella più saldamente ancorata ai dati dell’osservazione sul
campo. La TDS è stata applicata nei più disparati ambiti: nell’educazione,
nelle relazioni aziendali, in economia, in politica e perfino in contesti
religiosi e vi sono buone ragioni per pensare ad un suo futuro radioso e
promettente.
b) E’ una teoria gerarchica
che sostiene atteggiamenti colonialisti superati. La TDS viene incolpata di assumere un atteggiamento
di superiorità, gerarchico, e di giudicare persone e popoli. L’accusa nasce dal
fatto che la TDS ha rilevato che, nei Paesi sottosviluppati del mondo come l’Africa, il Medio
Oriente e il Sud America, la maggior parte della popolazione si trova ancora ai
primi livelli di consapevolezza: porpora e rosso. In primo luogo, occorre
osservare che la principale caratteristica della teoria è proprio quella di
essere sistemica e di assumere che i livelli di consapevolezza sono complesse
strutture sistemiche organizzate
gerarchicamente. Inoltre, l’obiettivo primario della TDS è quello di aiutare la gente ad
evolversi dai livelli di consapevolezza inferiori almeno fino al livello arancione
o verde. Comunque,
nelle discipline psicologiche, il
fatto di lavorare a contatto con le persone e di aiutarle a migliorare il loro livello
di consapevolezza non è affatto considerato,
a priori, un atteggiamento di superiorità. Lo scopo delle Dinamiche a Spirale è
proprio quello di "padroneggiare ogni livello di consapevolezza e
includerlo, per passare a quello successivo.
La Teoria insegna che c’è la possibilità che
la gente che vive ai livelli di
consapevolezza inferiori non comprenda ed entri in conflitto con chi si trova ai
livelli di consapevolezza più elevati ma quest’ultimi non presentano atteggiamenti
antagonistici rispetto a quelli inferiori. Dunque, mentre è sempre possibile
che un dittatore di livello rosso utilizzi le Dinamiche a Spirale per
sottomettere il suo popolo, chi si è evoluto al secondo grado (dal livello Giallo in su) non potrà che manifestare
un atteggiamento compassionevole e sarà solamente preoccupato di aiutare le
persone al primo grado.
I livelli sulla spirale non classificano le persone per saggezza, per morale, per intelligenza e tanto meno per felicità. L’obiettivo che la TDS si propone è di aiutare la gente a raggiungere la maturità all’interno del suo livello. Non chiede alla persona di passare ad un livello superiore, ma le suggerisce tecniche per raggiungere la piena maturità in quello stesso livello. Una volta che la persona avrà padroneggiato completamente i valori del suo livello sarà lei stessa a percepire la necessità di evolversi, per fare nuove esperienze.
I livelli sulla spirale non classificano le persone per saggezza, per morale, per intelligenza e tanto meno per felicità. L’obiettivo che la TDS si propone è di aiutare la gente a raggiungere la maturità all’interno del suo livello. Non chiede alla persona di passare ad un livello superiore, ma le suggerisce tecniche per raggiungere la piena maturità in quello stesso livello. Una volta che la persona avrà padroneggiato completamente i valori del suo livello sarà lei stessa a percepire la necessità di evolversi, per fare nuove esperienze.
Ad esempio, la TDS aiuta una
persona che si trova ad un livello porpora a padroneggiare i valori del suo
livello: a percepire più intensamente la
forza vitale che c’è nelle cose; ad armonizza con la natura; a valorizzare i
legami familiari, sociali, a vivere secondo la tradizione e le modalità rituali
del gruppo; a celebrare le feste e le cerimonie
tradizionali, a preservare i luoghi sacri, ad onorare gli spiriti degli
antenati
c)
E’ una teoria demagogica.
La TDS è stata
accusata di arrogarsi il ruolo di teoria demagogica (nel senso di “guida del
popolo”, secondo il significato etimologico originario greco del termine). Premesso
che tutti i livelli di consapevolezza presentano aspetti
negativi, neutri e positivi, il compito della TDS è di lavorare sugli aspetti negativi per
trasformarli in aspetti positivi, così da promuovere
il cambiamento e guidare la gente ad evolversi sulla spirale.
Ad esempio, una persona “rossa”
può sentirsi bloccata ad evolvere verso il “blu” a causa della paura di perdere
la sua libertà d’azione, la possibilità di esplorare e di
dominare il mondo. E’ compito demagogico della TDS aiutare quella persona
a superare il lato oscuro del livello rosso e di facilitare il cambiamento verso
nuove condizioni di vita e sistemi di pensiero.
Per chiarire, occorre sottolineare
che la TDS pone l'accento sulla natura umana in generale e non su una singola
persona in carne ed ossa. Anche se spesso, negli esempi, si confonde l’archetipo
con la persona fisica, si deve sempre ricordare che il ruolo demagogico, di guidare la gente lungo il suo percorso evolutivo sulla
spirale, è svolto dal vMeme giallo,
che è integrativo, e non da una persona
fisica "gialla".
Ad
esempio, una persona che si trova al
livello CP (rosso) può essere motivata da problemi di sopravvivenza immediata,
mentre chi si trova al livello DQ (blu) potrà esprimersi al meglio se si trova
in un contesto con regole e funzioni; chi invece si trova al livello GT
(giallo) sarà motivato da spazi di autonomia e di libertà che gli permettono di
fare le cose nel modo in cui egli pensa di poterle fare al meglio e cercherà di
opporsi ad ogni sistema che non gli offre tale autonomia e libertà.
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